L`euro? Lo svaluta il crimine

Interview, Panorama, 10.05.2001

Nel Continente circola un tesoro (in marchi e lire) da 100 mila miliardi che.non potrà essere convertito nella moneta unica: è delle mafie. Le quali ora si stanno precipitando a cambiarlo in dollari. Ed è questo, secondo un accreditato economista tedesco, il motivo principale del cammino stentato della divisa comune contro quella statunitense.

L'euro piange. A sette mesi dalla sua introduzione ufficiale, la moneta unica di 12 paesi dell'Unione Europea continua a languire attorno ai 90 centesimi di dollaro. Nessun intervento finanziario, nessuna dichiarazione ottimistica, nessun dato economico riesce a darle vita. Tutti nel mondo s'affannano a comprare dollari sebbene l'economia americana abbia bruscamente rallentato, la bolla speculativa dei titoli legati a Internet sia scoppiata da tempo e pochi considerino ancora Wall Street e il Nasdaq il paradiso terrestre di alcuni anni fa. Perchè? Legioni di economisti si scervellano da tempo per risolvere il misterio come se fossero diventati all'improvviso tutti emuli di John Grisham.

Un contributo, sicuramente originale, alla soluzione del giallo lo sta offrendo da alcune settirnane un influente economista tedesco, Hans-Werner Sinn, 53 anni, sposato, 3 figli, professore di economia e finanza pubblica all'università di Monaco, ma soprattutto presidente dell'Ifo, uno dei più qualificati istituti di ricerca economica della Germania. Panorama lo ha intervistato in esclusiva.

Perché l'euro vive da sempre nel limbo?

Le spiegazioni tradizionali, secondo le quali l'economia europea è fiacca mentre quella americana è forte e, ancora, che la new economy funziona in America e non in Europa, sono sbagliate. La ragione è semplice: noi abbiamo oggi un rallentamento nell'economia ainericana mentre quella europea sembra relativamente robusta e, nonostante tutto, l'euro è debole. Allora occorre trovare altre motivazioni.

Quali?

La ragione principale è che l'euro è solo una moneta virtuale. Questa sua natura così particolare ha due implicazioni. La prima è che tutti coloro che posseggono denaro proveniente dal mercato nero non sono interessati a questo tipo di valuta. Quei gruppi criminali che hanno oggi lire o marchi fra poco più di sei mesi dovrebbero convertirli ufficialmente in euro nelle banche e mostrare anche un passaporto vero, secondo le severe leggi antiriciclaggio. È naturale che non vogliano dichiarare questi soldi per cui chi ha denaro sporco sta pensando oggi di convertirlo in dollari o in altre valute stabili.

Lei parla ovviamente dei soldi delle varie mafie.

Si. Ma non solo. In tutti i paesi europei c'è sostanzialmente «un'economia nera», sia sommersa sia criminale. Si calcola negli 11 paesi dell'area euro, tranne la Grecia, che questo tipo di mercato illegale ammonti al 15 per cento del prodotto interno lordo. Vale a dire almeno 50 miliardi di euro sono utilizati per scopi illeciti.

Questo è più vero per la lira o per il marco?

Soprattutto per la lira: si sa che l'Italia ha una «black economy» assai diffusa, pari al 28 per cento del pil. Ma è vero anche per la peseta e per il marco. Dipende solo dal grado di economia non trasparente nei vari paesi.

Lei sostiene che ci sono due implicazioni per l'euro ancora virtuale. Qual è la seconda?

Riguarda soprattutto il marco tedesco che storicamente in alcune parti del mondo, penso all'Europa dell'Est ma anche ai Balcani e alla Turchia, è sempre stata la seconda moneta nelle transazioni internazionali dopo il dollaro. Ebbene, chi oggi possiede marchi in Bosnia o in Polonia e ha sentito che dal 1° gennaio 2002 andranno convertiti, ma non è sicuro dell'affare, in particolare ha paura del tasso di cambio o delle commissioni che dovranno essere pagate, che fa? Preferisce comprare subito dollari sicuri piuttosto che aspettare euro incerti.

A quanto ammontano questi marchi nascosti sotto i materassi?

È una cifra considerevole. La Bundesbank ha calcolato che un terzo dei marchi in circolazione sono attualmente tuori dalla Germania, praticamente fra i 30 e i 45 miliardi di euro.

Tutti accusano il presidedente della Bce, Wim Duisenberg, per la debolezza della moneta europea. Lei lo assolve?

Fa la politica giusta. Cerca di dare fiducia all'euro. E non cambia posizione come una banderuola.

I tassi di interesse non vanno dunque abbassati?

Il costo del denaro in Europa non è alto. Se lei ricorda, in Italia solo 5 anni fa il tasso era del 12-13 per cento. Ora è cinque o sei punti inferiore. Insomma, se si tiene conto di tutto, del fatto che alcuni paesi, come la Spagna, l'Irlanda e la Finlandia, hanno economie surriscaldate, allora non mi è chiaro perché Duisenberg dovrebbe ridurre il tasso di interesse in questo momento.

Sbagliano allora tutti coloro che premono sulla Bce, dal Fondo monetario ad alcuni ministri europei, perché si decida a seguire la politica monetaria della Federal Reserve americana?

Certamente si può stimolare l'economia riducendo il costo del denaro e in una certa fase potrei anche capirlo. Ma io non accetto le critiche alla Bce perché non adotta questa politica. Se si tagliano i tassi troppo presto, non si potrà intervenire successivamente quando dovesse arrivare una recessione vera.

É possibile intervenire per evitare la corsa all'acquisto die dollari di chi oggi ha lire e marchi »non dichiarabili«?

No, è troppo tardi. La verità è che è stato commesso un errore quando si è deciso di aspettare tre anni per introdurre ufficialmente l'euro come moneta di scambio. Ora non ci resta che pazientare fino al prossimo anno. Quando finalmente l'euro apparirà sotto forma di banconote e di spiccioli, allora la moneta europea guadagnerà attenzione e valore. Anche il mercato nero si convertirà a questa valuta e l'accetterà.

Lei dunque rimane ottimista?

No, è troppo tardi. La verità è che è stato commesso un errore quando si è deciso di aspettare tre anni per introdurre ufficialmente l'euro come moneta di scambio. Ora non ci resta che pazientare fino al prossimo anno. Quando finalmente l'euro apparirà sotto forma di banconote e di spiccioli, allora la moneta europea guadagnerà attenzione e valore. Anche il mercato nero si convertirà a questa valuta e l'accetterà.

Perché?

L'economia tedesca sta avendo difficoltà di crescita nel lungo periodo soprattutto a causa di alcuni problemi interni, dalla flessibilità del mercato del lavoro alle tasse troppo alte a causa della riunificazione fra le due Germanie e anche all'euro. Lo stimolo dei tassi di in teresse bassi ora non funziona più per l'economia tedesca.